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Cybersecurity, Tecnologia e Spazio

Guerre Stellari II:
Trump il Nuovo Jedi o Sith?

Di Christian Morganella

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4 dicembre 2024

 

Tempo di lettura: 7 minuti

 

English version below

 

Con la rielezione di Donald Trump, gli Stati Uniti si preparano a una nuova era di ambizioni spaziali, intrecciando sicurezza nazionale, potere economico e diplomazia in un panorama globale sempre più competitivo. Lo spazio non è più solo una frontiera scientifica da esplorare, ma una sfera di potere geopolitico e influenza strategica. L’approccio "America First" si espande verso le stelle, e con esso emergono questioni profonde che toccano la difesa, la tecnologia, le alleanze internazionali e il ruolo del settore privato. L’intero mondo osserva, consapevole che ogni mossa potrebbe riscrivere le regole del gioco nello spazio.

 

La sicurezza nazionale diventa un pilastro fondamentale nella visione di Trump per lo spazio, con una proposta ambiziosa e controversa: la creazione di una Space National Guard, una forza di riserva spaziale per supportare la Space Force, da lui stessa istituita durante il primo mandato. L’obiettivo è chiaro: rafforzare la capacità americana di difendersi da minacce sempre più sofisticate e globali. Sebbene la proposta abbia trovato sostenitori, ha suscitato anche aspre critiche per via dei costi potenzialmente elevati. L’amministrazione Biden aveva stimato un budget di circa 500 milioni di dollari l’anno, mentre la National Guard ha contestato questi numeri, parlando di costi minori e di aggiornamenti limitati a insegne e simboli (Military.com, 2024). Tuttavia, la mossa di Trump non è solo questione di spesa, ma rappresenta una dichiarazione di forza che punta a garantire il primato statunitense in un ambito strategico sempre più cruciale.

 

A livello internazionale, le relazioni con la NATO rischiano di diventare sempre più tese. Il tycoon ha più volte criticato gli alleati europei per non aver rispettato l’impegno di destinare il 2% del PIL alla difesa, e ha suggerito che gli Stati Uniti potrebbero rivedere il proprio sostegno militare se gli alleati non contribuiscono di più. Dichiarazioni come quella di permettere alla Russia di “fare ciò che vuole” con gli stati membri dell’Alleanza transatlantica inadempienti ha destato allarme nelle capitali europee e spinge l’Europa a ripensare la propria autonomia difensiva, soprattutto nello spazio (Rascoe, 2024). In un contesto di sicurezza globale già fragile, l’incertezza sul sostegno americano potrebbe portare i partner a rafforzare le proprie capacità spaziali, creando nuove tensioni ma anche nuove opportunità di collaborazione in ambito tecnologico e militare.

 

A sorpresa, una figura chiave nella strategia spaziale di Trump è Elon Musk, che ha giocato un ruolo cruciale durante la fase di transizione. Il magnate della tecnologia, noto per la sua influenza e il sostegno economico a Trump, ha frequentato assiduamente il resort di Mar-a-Lago, partecipando a riunioni e persino alle chiamate con leader mondiali. Il presidente ucraino Zelensky, per esempio, ha ringraziato Musk per il supporto di Starlink all’Ucraina, in una telefonata in vivavoce con Trump (CNN, 2024). Per il tycoon, Musk è un “genio” da valorizzare, e la loro stretta collaborazione potrebbe accelerare il coinvolgimento del settore privato in missioni governative e progetti di difesa.

 

Tuttavia, il connubio tra politica e industria solleva interrogativi su possibili conflitti di interesse, considerando le recenti richieste di indagini avanzate da senatori statunitensi evidenziano il crescente intreccio tra sicurezza nazionale e ruolo del settore privato. In una lettera del 15 novembre, i senatori Jack Reed (D-R.I.) e Jeanne Shaheen (D-N.H.) hanno chiesto al Dipartimento della Difesa e della Giustizia di investigare su presunte conversazioni tra Elon Musk e Vladimir Putin (Spacenews.com, 2024). Tali conversazioni, se confermate, solleverebbero serie preoccupazioni sulla sua affidabilità come contractor governativo e detentore di una clearance di alto livello. Il Magnate della tecnologia, beneficiario di miliardi di dollari in contratti governativi, rappresenta un soggetto determinante nella strategia spaziale americana ma, secondo i senatori, queste relazioni con un avversario noto come la Russia potrebbero mettere a rischio la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

 

Sul fronte economico, Trump appare determinato a fare dello spazio un motore di crescita e innovazione per gli Stati Uniti. Il suo approccio si allinea perfettamente con le raccomandazioni della "Space Agenda 2025" del Center for Space Policy and Strategy (CSPS), un compendio che sottolinea l’importanza di proteggere l’industria spaziale americana dall’influenza straniera e di rafforzare la resilienza delle catene di fornitura. Con incentivi alla produzione di satelliti a basso costo e tecnologie all’avanguardia, l’amministrazione Trump punta a consolidare la leadership globale, riducendo la dipendenza tecnologica dagli altri paesi e facendo dello spazio un pilastro dell’economia nazionale (Aerospace Corporation, 2024). L’espansione economica del settore spaziale non è solo una questione di guadagno, ma rappresenta una strategia per mantenere gli Stati Uniti in prima linea in un campo che sarà sempre più cruciale per la politica globale.

 

Nonostante le promesse di crescita e potere, la corsa allo spazio richiede anche regole chiare per evitare il rischio di sovraffollamento e danni irreparabili alle orbite. Il "Space Agenda 2025" evidenzia la necessità di regolamentare le attività spaziali, specialmente con l’aumento delle iniziative commerciali, per garantire una gestione sostenibile e responsabile. Il rischio è che, senza regolamenti adeguati, lo spazio possa diventare un’arena contesa, con satelliti e veicoli di diverse nazioni che si muovono in orbite sempre più congestionate (Aerospace Corporation, 2024). La sostenibilità delle operazioni spaziali è un imperativo, soprattutto se si vuole evitare che la frontiera cosmica diventi un campo di battaglia e non un’opportunità di sviluppo.

 

Infine, uno degli scontri più controversi della nuova amministrazione potrebbe riguardare la sede dello U.S. Space Command. Durante il suo primo mandato, Trump aveva sostenuto il trasferimento del comando da Colorado Springs ad Huntsville, in Alabama, ma questa decisione era stata revocata da Biden. Con il ritorno del tycoon il rappresentante del Colorado Jeff Crank ha promesso di resistere a qualsiasi tentativo di spostamento, sostenendo che la questione è più politica che operativa (Denver Post, 2024). Questa battaglia riflette le tensioni interne sul modo in cui il Paese vuole strutturare le proprie risorse strategiche nello spazio, una questione che influenzerà l’evoluzione della Space Force e delle sue capacità operative.

 

La seconda era Trump nello spazio si prospetta dunque come una fase di trasformazioni profonde e rischiose. Le sue decisioni potrebbero rafforzare la supremazia tecnologica e la sicurezza degli Stati Uniti, ma anche generare nuove tensioni con gli alleati e accrescere il ruolo delle aziende private in un settore tradizionalmente dominato dagli stati. Trump cerca di riportare il potere stellare nelle mani americane, ma la sfida più grande sarà mantenere un equilibrio tra ambizione e responsabilità. Ogni mossa della nuova amministrazione potrebbe ridefinire gli equilibri globali in questo ambito, creando le basi per una presenza umana nello spazio pacifica e sostenibile, oppure trasformandola in un’arena di conflitti e rivalità.

 

Trump sarà il prossimo Luke Skywalker o Dart Fener? Lo scopriremo presto.

Star Wars II:
Trump - The New Jedi or Sith?

By Christian Morganella

December 4th, 2024

 

Reading time: 7 minutes

With Donald Trump’s re-election, the United States is preparing for a new era of space ambitions, intertwining national security, economic power, and diplomacy in an increasingly competitive global landscape. Space is no longer just a scientific frontier to explore but a sphere of geopolitical power and strategic influence. The "America First" approach expands to the stars, bringing with it profound questions about defense, technology, international alliances, and the role of the private sector. The whole world is watching, aware that every move could rewrite the rules of the game in space.

 

National security becomes a cornerstone of Trump's vision for space, with an ambitious and controversial proposal: the creation of a Space National Guard, a space reserve force to support the Space Force, which he himself established during his first term. The objective is clear: to strengthen America’s ability to defend itself against increasingly sophisticated global threats. While the proposal has found supporters, it has also drawn sharp criticism due to potentially high costs. The Biden administration had estimated a budget of about $500 million per year, while the National Guard contested these figures, citing lower costs and limited updates to insignias and symbols (Military.com, 2024). However, Trump’s move is not just about expenses; it represents a declaration of strength aimed at ensuring U.S. primacy in an increasingly critical strategic domain.

 

Internationally, relations with NATO risk becoming increasingly strained. The tycoon has repeatedly criticized European allies for failing to meet the commitment of allocating 2% of GDP to defense and has suggested that the United States might reconsider its military support if allies do not contribute more. Statements such as allowing Russia to “do whatever it wants” with non-compliant NATO member states have alarmed European capitals and prompted Europe to rethink its defensive autonomy, especially in space (Rascoe, 2024). In an already fragile global security context, uncertainty about American support could lead partners to strengthen their space capabilities, creating new tensions but also new opportunities for technological and military collaboration.

 

Surprisingly, a key figure in Trump’s space strategy is Elon Musk, who played a crucial role during the transition phase. The tech mogul, known for his influence and financial support for Trump, was a frequent visitor to the Mar-a-Lago resort, participating in meetings and even calls with world leaders. Ukrainian President Zelensky, for instance, thanked Musk for Starlink’s support to Ukraine during a speakerphone call with Trump (CNN, 2024). For the tycoon, Musk is a "genius" to be valued, and their close collaboration could accelerate private sector involvement in government missions and defense projects.

 

However, the intertwining of politics and industry raises questions about potential conflicts of interest. Recent calls for investigations by U.S. senators highlight the growing nexus between national security and the role of the private sector. In a letter dated November 15, Senators Jack Reed (D-R.I.) and Jeanne Shaheen (D-N.H.) requested the Departments of Defense and Justice to investigate alleged conversations between Elon Musk and Vladimir Putin (Spacenews.com, 2024). If confirmed, such conversations would raise serious concerns about his reliability as a government contractor and holder of high-level security clearance. The tech mogul, a beneficiary of billions in government contracts, is a critical figure in America’s space strategy. However, according to the senators, his relations with a known adversary like Russia could jeopardize the national security of the United States.

 

On the economic front, Trump appears determined to make space a driver of growth and innovation for the United States. His approach aligns perfectly with the recommendations of the "Space Agenda 2025" by the Center for Space Policy and Strategy (CSPS), a compendium emphasizing the importance of protecting the American space industry from foreign influence and strengthening supply chain resilience. With incentives to produce low-cost satellites and cutting-edge technologies, the Trump administration aims to consolidate global leadership, reduce technological dependence on other countries, and make space a pillar of the national economy (Aerospace Corporation, 2024). The economic expansion of the space sector is not merely about profit but represents a strategy to keep the United States at the forefront of a field that will be increasingly crucial for global politics.

 

Despite promises of growth and power, the space race also requires clear rules to prevent overcrowding and irreparable damage to orbits. The "Space Agenda 2025" highlights the need to regulate space activities, especially with the increase in commercial initiatives, to ensure sustainable and responsible management. Without adequate regulations, space risks becoming a contested arena, with satellites and vehicles from different nations operating in increasingly congested orbits (Aerospace Corporation, 2024). The sustainability of space operations is imperative, particularly to prevent the cosmic frontier from becoming a battlefield instead of an opportunity for development.

 

Finally, one of the most controversial disputes of the new administration could involve the location of the U.S. Space Command headquarters. During his first term, Trump had supported relocating the command from Colorado Springs to Huntsville, Alabama, but this decision was reversed by Biden. With the tycoon’s return, Colorado Representative Jeff Crank has pledged to resist any relocation attempt, arguing that the issue is more political than operational (Denver Post, 2024). This battle reflects internal tensions over how the country wants to structure its strategic space resources, a matter that will influence the evolution of the Space Force and its operational capabilities.

 

The second Trump era in space is shaping up to be a phase of profound and risky transformations. His decisions could strengthen the technological supremacy and security of the United States but also generate new tensions with allies and increase the role of private companies in a sector traditionally dominated by states. Trump seeks to bring stellar power back into American hands, but the greatest challenge will be maintaining a balance between ambition and responsibility. Every move by the new administration could redefine global dynamics in this realm, laying the groundwork for a peaceful and sustainable human presence in space—or turning it into an arena of conflicts and rivalries.

 

Will Trump be the next Luke Skywalker or Darth Vader? We’ll find out soon enough.

Bibliografia

Christian Morganella

Christian è uno studente all’ultimo anno del corso di laura triennale in “Politics, Philosophy and Economics” presso la LUISS Guido Carli, arricchito da un semestre Erasmus presso la Charles University di Praga. È membro attivo di due associazioni studentesche: ASP Roma LUISS e SEDS Italy, dove approfondisce le implicazioni strategiche dello spazio nella geopolitica e nelle relazioni internazionali. Tra i suoi interessi principali ci sono la difesa, l’intelligence e la sicurezza internazionale, ambiti in cui aspira a contribuire al più presto.

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