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Unione Europea

Autonomia Strategica Europea, Rischi ed Opportunità

Di Giulio Damiani

27 Marzo 2024

Tempo di lettura: 5 minuti

English Version Below

Il CHIPS and Science Act e L’Inflation Reduction Act (IRA), firmati in legge dal Presidente Americano Joe Biden nell'Agosto del 2022, avranno un effetto trasformativo sul commercio internazionale. Attraverso queste politiche federali, quasi mille miliardi di dollari saranno investiti in energie pulite, ricerca e sviluppo, crediti fiscali e nella costruzione di un colossale sistema di produzione nazionale americano, i cui prodotti spazieranno dalla tecnologia solare al design dei microchip. L’emergente ordine multipolare è ciò che ha spinto gli Stati Uniti a adottare tali misure, al fine di ridurre la sua dipendenza economica da fornitori non affidabili come la Cina. Nel suo sforzo esplicitamente protezionistico di riportare all’interno dei propri confini le catene di approvvigionamento per l'energia pulita e la tecnologia più avanzata, gli Stati Uniti stanno inviando un chiaro segnale al mondo: l'era dei liberi mercati internazionali aperti ed interconnessi, di cui l'America è stata il principale architetto e sostenitore, è finita.

La risposta in Europa ai CHIPS e IRA Acts è stata contraddistinta da comprensibile ostilità. L'UE teme che, in futuro, un’America isolazionista dominerà queste catene di approvvigionamento strategiche, creando pressioni inflazionistiche globali a causa dei prezzi inevitabilmente più alti dei beni che produrrà. Il fatto che gli Stati Uniti possano monopolizzare industrie cruciali come quelle dei veicoli elettrici o dei semiconduttori è altamente rischioso per l'Unione, che manca della stessa potenza fiscale di una federazione politica unita. Due problemi potrebbero seguire: una guerra interna di sovvenzioni nell'UE per finanziare tali industrie strategiche al fine di mantenere la propria competitività nazionale, erodendo ulteriormente l'unità europea; e una pressione esterna a piegarsi alle politiche commerciali degli Stati Uniti in un'era di alleanze geopolitiche in costante mutazione.

Il primo problema inasprisce ulteriormente il fragile ambiente di sicurezza dell'UE. Un governo statunitense sempre meno incline a fornire aiuti all'Ucraina, e la potenziale rielezione di Donald Trump nel 2024, potrebbero significare che l'UE non solo sarà parzialmente esclusa dai mercati strategici dell'America, ma che sarà anche ignorata dalla superpotenza nel campo militare. Se gli Stati Uniti saranno meno inclini ad assistere L’UE limitando l'approvvigionamento di armi o aumentando il loro costo, l’Unione troverà pochi altri alleati su cui fare affidamento. L'espansionismo Russo sarà quindi una minaccia molto più vicina e meno gestibile per gli Stati Membri. Il secondo problema merita considerazione se si immagina come potenze regionali come il Brasile e l'Indonesia possano essere escluse da un mercato dominato dall'Occidente a causa della mancanza di infrastrutture o di capitale, e quindi cadere rapidamente sotto l'influenza della Cina, rafforzando indirettamente la sua economia e la sua potenza militare.

I Paesi Bassi si trovano nel mezzo di questa complessa rete geopolitica ed esemplificano le difficoltà politiche che si potrebbero presentare ad altri stati Europei. In primo luogo, il paese è sede di ASML, l'unica azienda al mondo che fornisce macchine di litografia EUV (Extreme Ultraviolet), il tipo più avanzato di attrezzatura necessaria per produrre ogni tipologia di chip in uso oggi. In secondo luogo, il suo potente ruolo economico in questa catena di approvvigionamento globale si sovrappone ma contraddice la sua responsabilità politica come stato membro dell'UE, soprattutto nella sua capacità di sostenere l'idea di autonomia strategica europea. Questa contraddizione interna si è infatti esplicitata nel 2018, quando i Paesi Bassi, sotto pressione da lobby statunitensi, hanno iniziato a imporre restrizioni sulle esportazioni di macchine DUV (Deep Ultraviolet) dirette verso la Cina. Mentre è chiaramente riuscita a segnalare la sua lealtà a Washington, la scelta ha tuttavia danneggiato la reputazione diplomatica dell'UE nel mondo non occidentale, il quale si distanzia spesso dalle battaglie ideologiche degli Stati Uniti in quanto neutrale. Infatti, queste azioni unilaterali nella sfera globale non solo impediscono all'UE di agire come attore globale indipendente e coeso, ma violano gli accordi commerciali internazionali stipulati dall'OMC, minando il multilateralismo.

Per affrontare il problema del crescente protezionismo americano su beni strategici, l'UE ha risposto attraverso il proprio European Chips Act, entrato in vigore nel settembre del 2023. La legge include un pacchetto da 43 miliardi di euro che mira a garantire la protezione delle catene di approvvigionamento, evitare carenze eccessive di semiconduttori (come avvenuto durante la pandemia Covid), e promuovere ulteriori investimenti in industrie strategiche. Allo stesso tempo, l'UE sta tentando di finalizzare il suo accordo del 2019 con il Mercosur, il mercato comune dell’America meridionale. L'obiettivo dell'accordo è aumentare il commercio bilaterale e gli investimenti tra i due blocchi, creando regolamenti commerciali più chiari e prevedibili con Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Da solo, il Brasile costituisce la quarta riserva mondiale di terre rare più grande al mondo. Il paese contiene circa 10 milioni di tonnellate metriche di minerali strategici (nickel, litio e grafite) utilizzati per la costruzione delle batterie delle auto elettriche e delle fonti di energia rinnovabile. Allo stesso modo, l'Argentina possiede la terza più grande riserva di litio al mondo, di cui più del 70 percento può ancora essere sfruttato economicamente.

Ulteriori passi dovrebbero essere compiuti per garantire più autonomia strategica a livello europeo. In primo luogo, l'UE deve evitare un’eccessiva dipendenza dagli Stati Uniti per la propria sicurezza. Ciò non significa ignorare l’alleanza NATO, ma piuttosto investire il più possibile nelle proprie capacità militari e nelle forze di difesa domestiche, specialmente nel settore dei droni e delle armi guidate dall’intelligenza artificiale. In secondo luogo, le aziende leader dell'UE, come ASML, dovrebbero utilizzare la loro influenza nelle catene di approvvigionamento globali come leva politica, consultando i governi nazionali e l'UE riguardo ai rischi strategici a lungo termine. Ad esempio, ASML potrebbe dare priorità o facilitare il commercio delle macchine EUV con gli Stati Uniti in cambio di conoscenze in materia di IT (Information Technology) e AI (Artificial Intelligence), o anche collaborazioni congiunte tra Stati Uniti e UE, invece di essere sopraffatta dalla sua politica estera. In terzo luogo, l'UE dovrebbe rafforzare l'ordine multilaterale di cui fa parte, principalmente attraverso la consolidazione di partnership con nazioni emergenti (in America Latina, ma anche in Asia e in Africa), impegnandosi pienamente nelle regole e negli accordi internazionali sul commercio. Infine, l'UE deve poter trovare modalità diplomatiche e commerciali più stabili per collaborare con rivali politici come la Cina, la quale rimane una fonte estremamente importante di manifattura industriale e minerali rari per aziende come ASML. Concorrenti geopolitici come la Cina non devono essere esclusi economicamente o emarginati politicamente, ma tenuti in costante dialogo aperto e collaborativo, in quanto fatti oggettivi ed immutabili del corrente sistema internazionale.

European Strategic Autonomy, Risks and Opportunities

 

By Giulio Damiani

March 27th, 2024

Reading time: 5 minutes

 

The CHIPS and Science Act and the Inflation Reduction Act (IRA), signed into law by American President Joe Biden in August 2022, will have a transformative effect on international trade. Through these federal policies, nearly a trillion dollars will be invested in clean energy, research and development, tax credits, and the construction of a colossal manufacturing system, the products of which will range from solar technology to microchip design. The emerging multipolar order is what has prompted the United States to adopt such radical measures, in order to reduce its economic dependence on unreliable suppliers of goods like China. In its explicitly protectionist effort to bring back within its borders supply chains for clean energy and advanced technology, the United States is sending a clear signal to the world: the era of open and interconnected international markets, of which America has been the principal architect and supporter, is over.

Europe's response to the CHIPS and IRA Acts has been one of understandable hostility. The EU fears that in the future, an isolationist America will dominate these strategic supply chains, creating global inflationary pressures due to inevitably higher prices of goods it will autonomously produce. The fact that the United States may monopolize crucial industries such as electric vehicles or semiconductors is risky for the Union, which lacks the same fiscal power of a unified political federation. Two problems may ensue: an internal subsidy war within the EU to fund such strategic industries in order to maintain national competitiveness, further eroding European unity; and external pressure to acquiesce to US trade policies in an era of constantly shifting geopolitical alliances.

The first problem further exacerbates the EU's fragile security environment. A US government increasingly disinclined to provide aid to Ukraine, and the potential re- election of Donald Trump in 2024, could mean that the EU will not only be partially excluded from America's strategic markets, but also ignored by the superpower in the military realm. If the United States is less inclined to assist the EU by limiting the supply of arms or increasing their cost, the Union will find few other allies to rely on. Russian expansionism will then be a much closer and less manageable threat for Member States. The second problem merits concern when one imagines how regional powers and emerging markets, such as Brazil and Indonesia, could be excluded from a market dominated by the West due to lack of infrastructure or capital, and thus rapidly fall under China's influence, indirectly strengthening its economy and military power.

The Netherlands finds itself in the midst of this complex geopolitical web and exemplifies the political difficulties that could arise for other European states. Firstly, the country is home to ASML, the only company in the world that provides Extreme Ultraviolet (EUV) lithography machines, the most advanced type of equipment necessary for producing all kinds of advanced chips in use today. Secondly, its powerful economic role in this global supply chain overlaps but contradicts its political responsibility as an EU member state, especially in its capacity to support the idea of European strategic autonomy. This internal contradiction was made explicit in 2018 when the Netherlands, under pressure from US lobbyists, began imposing restrictions on exports of Deep Ultraviolet (DUV) machines destined for China. While it clearly signaled its loyalty to Washington, the choice nevertheless damaged the EU's diplomatic reputation in the non-Western world, which often distances itself from the ideological battles of the United States. In fact, these unilateral actions on the global stage not only prevent the EU from acting as an independent and cohesive global actor but also violate international trade agreements established by the WTO, undermining multilateralism.


To address the issue of increasing American protectionism over strategic goods, the EU has responded through its own European Chips Act, which came into effect in September 2023. The law includes a €43 billion package aimed at ensuring the protection of supply chains, avoiding excessive shortages of semiconductors (as occurred, for example, during the Covid pandemic), and promoting further investments in strategic industries. At the same time, the EU is attempting to finalize its 2019 agreement with Mercosur, the common market of South America. The goal of the agreement is to increase bilateral trade and investments between the two blocs, creating clearer and more predictable trade regulations with Argentina, Brazil, Paraguay, and Uruguay. Brazil alone holds the fourth-largest reserve of rare earth minerals in the world. The country contains approximately 10 million metric tons of strategic minerals (nickel, lithium, and graphite) used for the construction of electric car batteries and renewable energy sources. Similarly, Argentina possesses the third-largest reserve of lithium in the world, of which more than 70 percent is yet to be economically exploited.

Further steps should be taken to ensure more strategic autonomy at the European level. Firstly, the EU must avoid excessive dependence on the United States for its security. This does not mean ignoring the NATO alliance, but rather investing as much as possible in its own military capabilities and domestic defense forces, especially in the areas of drones and AI-guided weapons. Secondly, EU-leading companies like ASML should use their influence in global supply chains as political leverage, consulting with national governments and the EU regarding long-term strategic risks. For example, ASML could prioritize or facilitate trade of EUV machines with the United States in exchange for IT and AI knowledge, or even joint collaborations between the United States and the EU, instead of being overwhelmed by its foreign policy. Thirdly, the EU must strengthen the multilateral order of which it is a part of. It should do so primarily through the consolidation of partnerships with emerging nations (in Latin America, but also in Asia and Africa), fully engaging in international trade rules and agreements. Finally, the EU must find safer diplomatic and commercial paths to collaborate with political rivals like China, which remains an extremely important source of industrial manufacturing and rare minerals for companies like ASML. Competitors like China should not be economically excluded or politically ostracized but constantly kept in open communication, as objective and immutable facts of the current international order.




Bibliografia

Miller, C. (2022). Chip War. Scribner.


European Commission (2024). European Chips Act.

https://commission.europa.eu/strategy-and-policy/priorities-2019-2024/europe-fit-digital-age/european-chips-act_en 


European Commission (2024). EU-Mercosur Trade Agreement.

https://policy.trade.ec.europa.eu/eu-trade-relationships-country-and-region/countries-and-regions/mercosur/eu-mercosur-agreement_en 

Johnston, I., Hancock, A., Dempsey, H. (2023, September 20). Can Europe go green without China’s rare earths? Financial Times. https://ig.ft.com/rare-earths/  


Statista. Reserves of rare earths worldwide as of 2023, by country. Statista. https://www.statista.com/statistics/277268/rare-earth-reserves-by-country/  


Swanson, A. (2023, February 28). The CHIPS Act Is About More Than Chips: Here’s What’s in It. The New York Times. https://www.nytimes.com/2023/02/28/business/economy/chips-act-childcare.html 


The Economist. (2023, December 7). Green protectionism will slow the energy transition. https://www.economist.com/leaders/2023/12/07/green-protectionism-will-slow-the-energy-transition


The Economist. (2023, May 31). What does “de-risking” trade with China mean?

https://www.economist.com/the-economist-explains/2023/05/31/what-does-de-risking-trade-with-china-mean  


Timmers, P. (2022). How Europe aims to achieve strategic autonomy for semiconductors. Brookings.

https://www.brookings.edu/articles/how-europe-aims-to-achieve-strategic-autonomy-for-semiconductors/ 


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Giulio Damiani

Giulio Damiani è uno studente master in Relazioni Internazionali e Diplomazia all’Università di Leiden. Ha vissuto a Washington D.C. per sei mesi, studiando principalmente processi di conflitto e storia Americana. Al momento, lavora come assistente e ricercatore a The Hague Center for Strategic Studies, un think tank olandese specializzato nella consulenza strategica e nella sicurezza internazionale. Il suo principale interesse accademico riguarda la competizione geopolitica tra gli stati uniti e la repubblica popolare cinese, nell’ambito della transiziona energetica, climatica e tecnologica. Altri suoi interessi sono l’America Latina, la politica estera Europea, e la geo-economia.